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Cure oggettivamente date e risonanze emotive che rilasciano.
Le esperienze fisiche di tutti i bambini che sono “sopravvissuti” alla loro infanzia sono tutte più o meno le stesse: oggettivamente, materialmente si somigliano.
Sono esperienze di cura, di accudimento, soprattutto di nutrimento, da parte delle figure genitoriali (specie della madre) o di figure sostitutive, ma più o meno equivalenti.
I bambini che non vengono sufficientemente nutriti, accuditi e curati non riescono a sopravvivere oltre l’infanzia o addirittura oltre le prime settimane o mesi di vita: questo ci dicono la scienza e, prima ancora, le statistiche.
Ciò che cambia (e a volte profondamente) nelle varie esperienze è la risonanza emotiva che esse rilasciano nel bambino.
Ci sono carezze e carezze, baci e baci, abbracci e abbracci, rimproveri e rimproveri, parole e parole, ascolti e ascolti, attenzioni e attenzioni…
A volte questa risonanza nel bambino è di profondo piacere e benessere, altre volte di profonda frustrazione e malessere.
Tra questi due estremi si situa una vasta gamma di sfumature diverse, alcune più vicine al primo altre più vicine al secondo.
Il risultato è una traccia emotiva comunque incancellabile nella vita del bambino, che persisterà anche nella sua vita di adulto e ne segnerà il destino emotivo ed affettivo.
In certi casi ne pregiudicherà addirittura la stessa salute psicofisica.
© Giovanni Lamagna
La coppia e la nascita di un figlio
Molte coppie, quando nasce un figlio, vanno in crisi.
Perché il loro rapporto si de-erotizza. Cambia focus. Prima il focus era situato al centro del loro rapporto. Ora con la nascita del figlio/a si sposta fuori, il focus diventa il figlio o la figlia.
Spesso ciò accade ad entrambi i componenti della coppia. Talvolta ad uno solo dei due. Più spesso alla donna.
La donna, infatti, con la nascita del figlio è come se si appropriasse – simbolicamente, inconsciamente – di un fallo tutto suo, per cui può fare a meno di quello del marito.
Si affievolisce allora il desiderio sessuale che la spingeva verso il compagno. E ciò non può non avere ricadute (più o meno profonde) sulla natura del rapporto.
Che da rapporto erotico/sessuale può diventare un rapporto tra il fraterno e l’amichevole.
All’uomo possono capitare, invece, altre due cose.
La prima: la figura della compagna diventata madre si de-erotizza ai suoi occhi; ella da oggetto erotico diventa prevalentemente oggetto di tenerezza; l’associazione donna/madre inibisce – in misura più o meno importante – il suo desiderio sessuale.
La seconda: si sente trascurato dalla compagna che prima era tutto per lui ed ora è tutta (o prevalentemente) presa dall’allevamento/accudimento del figlio.
L’effetto combinato di entrambe queste cose può essere che il suo desiderio erotico si sposti all’esterno, verso qualche altra donna, reale o immaginaria.
Questi cambiamenti, che, anche se in forme diverse, investono, come abbiamo visto, sia la donna che l’uomo, se sono momentanei e provvisori, possono rientrare in qualche modo addirittura nella fisiologia.
Se, invece, diventano troppo prolungati o addirittura definitivi, a mio avviso possono causare una vera e propria patologia della coppia e metterla in crisi.
Infine, tali cambiamenti possono essere vissuti pacificamente, dolcemente, quando sono consensuali, per quanto non necessariamente consapevoli; quando cioè avvengono in entrambi i membri della coppia.
Sono, invece, fonte di conflitti, a volte anche molto gravi, quando avvengono in uno solo dei membri della coppia e l’altro è costretto a subirli.
In entrambi questi due casi (anche nel primo) ci troviamo, a mio avviso, in presenza di una patologia della coppia.
Solo che nel primo caso i suoi effetti sono inconsapevoli, perché rimossi, e, quindi, manco avvertiti dai due componenti della coppia.
Nel secondo caso sono invece particolarmente avvertiti dal componente della coppia che ha subito e non voluto il cambiamento.
Ma, per riflesso inevitabile, non possono non essere avvertiti anche dall’altro/a componente, al quale il partner rinfaccia (più o meno insistentemente) il cambiamento intervenuto e da lui non condiviso.
© Giovanni Lamagna