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L’adesione al messaggio cristiano richiede necessariamente la fede?

Jaspers, a pag. 146 del suo libro “Socrate, Buddha, Confucio, Gesù”, fa questa affermazione: “La conclusione dell’annuncio (cristiano) è: credi nella buona novella. Si richiede la fede (pistis). Essa è indispensabile per entrare nel regno di Dio. E’ condizione della salvezza ed è già salvezza.

Io non la vedo così: ho un’idea diversa da quella di Jaspers sulla natura del messaggio cristiano, sulla sua essenza.

Credo che l’adesione alla buona novella del Cristo, all’annuncio del suo messaggio di fraternità universale, che (almeno per me ne è l’essenza), non presupponga necessariamente un’adesione fideistica, meno che mai la fede nell’esistenza di una realtà soprannaturale, che sussista oltre questa vita e questo mondo.

Credo che l’adesione alla “buona novella” del Cristo possa avvenire anche per semplice (mica poi tanto semplice!) scelta razionale.

Sulla base cioè della convinzione, puramente, esclusivamente logica e intellettuale (anche se non solo logica e intellettuale, ma anche prelogica, cioè emotiva e sentimentale, come è giusto che sia), che, se gli uomini non si “convertono” all’amore universale predicato (soprattutto) dal Cristo (ma non solo da lui), sono destinati fatalmente alla catastrofe, all’autodistruzione (morale, psicologica, se non proprio fisica) sia come individui sia, prima o poi, anche come collettività, come genere.

Il messaggio di Cristo va, pertanto, a mio avviso, demitizzato, desacralizzato, contestualizzato e decontestualizzato allo stesso tempo. Liberato, depurato, della sua parte caduca, legata cioè al contesto storico in cui esso è nato e si è manifestato.

E razionalizzato, filtrato al vaglio del pensiero scientifico, reso, dunque, compatibile con la cultura moderna. Che non può accettare il “credo quia absurdum”, come avveniva in epoche antiche e premoderne.

Ma può credere solo in ciò che è razionale, sensato, sano, equilibrato, confermato, avvalorato, dalle scienze. In primo luogo dalle scienze che, in vario modo, si occupano dell’uomo. Soprattutto dalle scienze che si occupano dell’animo umano.

Giovanni Lamagna