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Marx, democrazia e dittatura del proletariato
Per Marx lo Stato è sempre una dittatura.
“… è irrilevante il COME si governa, mentre acquista rilievo il problema di CHI governa (borghesia o proletariato)”.
Io non sono d’accordo. Per me ci sono dittature e dittature. E non è rilevante solo CHI governa, ma anche il COME si governa.
Anche io vorrei che a governare fosse il proletariato, in quanto espressione la più ampia possibile del popolo, quindi “classe generale”.
Ma vorrei che il proletariato governasse rispettando le regole della democrazia, anche di quella formale.
Considero, infatti, la democrazia, pur con tutti i suoi limiti, la miglior forma di governo fino ad ora inventata dall’uomo.
Sono, insomma, contrario alla “dittatura del proletariato”, come lo sono ad ogni altra forma di dittatura.
© Giovanni Lamagna
La verità è una persona?
28 gennaio 2015
La verità è una persona?
Qualche giorno fa un amico, commentando il mio scritto “Esiste la verità?”, così rifletteva:
“… Leggendo le tue considerazioni sulla verità mi è venuto subito in mente il dialogo tra Gesù Cristo e Ponzio Pilato (Giovanni; 18,37-38).
Dice Gesù: “Sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità” e Pilato gli chiede “Che cos’è la verità?”, ma, almeno secondo il racconto evangelico, non aspetta la risposta.
Ecco un caso di dubbio portato a sistema di vita e di pensiero, un relativismo radicale che non ammette risposta alla sua stessa domanda.
C’è da pensare che Pilato se ne va perché teme una risposta talmente affermativa ed assertiva da demolire tutto il suo castello di dubbi senza risoluzione alcuna.
Pilato non cerca la verità e non aspetta la risposta alla sua domanda perché la teme. Ed infatti di lì a poco se ne lava le mani.
Si potrebbe ipotizzare, alla luce di altri passi del Vangelo, che la risposta di Gesù sarebbe stata semplicissima: “Io sono la verità”.
Qui le cose si complicano perché non siamo di fronte ad una verità astratta ma tremendamente concreta. Non una affermazione, una conoscenza e neppure una relazione ma semplicemente una persona …”
Ho risposto così al mio amico:
Gesù, a Pilato che lo interroga, risponde “Io sono nato e venuto per essere un testimone della verità”. In un altro passaggio del Vangelo (Giovanni; 14-6) aveva già detto “Io sono la via, io sono la verità e la vita.”. Quindi, è proprio come dici tu: Gesù identifica se stesso con la Verità.
Di conseguenza si potrebbe dire (come fai rilevare tu) che la verità non è “una affermazione, una conoscenza e neppure una relazione ma semplicemente una persona”.
La verità non è un’astrazione, ma una realtà “tremendamente concreta”. Non è semplicemente un’idea, un concetto o una teoria. Ma è qualcosa che ha (tremendamente) a che fare con la carne, con le ossa e con il sangue, con le emozioni ed i sentimenti, oltre che con la mente ed il pensiero.
La verità, infatti, (e credo non a caso) per ciascuno di noi spesso si associa ad una persona. Talvolta a qualcuno che per noi è o è stato un modello di vita, un Maestro.
In questo senso la verità è anche via: una via da percorrere per diventare simili al Maestro che ce l’ha indicata e che ci ha affascinato col suo esempio.
Ma soprattutto è vita: la vita del Maestro a cui vogliamo assomigliare e che costituisce il nostro modello, che è diventato il nostro Ideale dell’Io.
Altre volte la verità per noi può coincidere con l’amore, con la persona di cui ci stiamo innamorando, con colei/colui che amiamo.
Mi pare che questo vogliano dire Giorgio Gaber e Sandro Luporini in una delle loro canzoni più belle, “Chiedo scusa se parlo di Maria”, quando scrivono:
“Chiedo scusa se parlo di Maria / non nel senso di un discorso … /Quando dico “parlare di Maria” / voglio dire di una cosa che conosco bene / …Non è facile parlare di Maria / ci son troppe cose che sembrano più importanti / mi interesso di politica e sociologia / per trovare gli strumenti e andare avanti / mi interesso di qualsiasi ideologia / ma mi è difficile parlare di / Maria la libertà / Maria la rivoluzione / Maria il Vietnam, la Cambogia / Maria la realtà. / Se sapessi parlare di Maria / se sapessi davvero capire la sua esistenza / avrei capito esattamente la realtà / la paura, la tensione, la violenza / avrei capito il capitale, la borghesia / ma la mia rabbia è che non so parlare di / Maria …”
Mi pare che questi versi esprimano perfettamente (e in modo molto più caldo e poetico) quello che ho cercato di dire finora (con un linguaggio piuttosto prosaico).
La verità non è un’idea astratta, ma un’idea incarnata in una persona. E’ un corpo, un temperamento, un carattere, un modo di pensare, uno stile di vita.
Ma nessuna di queste cose in particolare e isolata dal resto. Bensì la misteriosa pozione di tutte queste cose insieme, che genera l’incantesimo, la magia dell’innamoramento prima e dell’amore poi.
Giovanni Lamagna