Sesso e consenso.
Nel sesso tutto è moralmente (oltre che giuridicamente) lecito, se incontra il consenso libero dell’altro/a e se non offende la sensibilità, il “senso del pudore” di terzi.
Sono leciti tutti i desideri, tutte le fantasie, tutte le parole, tutte le posizioni, tutte le situazioni, perfino quelle che una volta la psichiatria giudicava “perversioni”.
Dal momento che – come ci hanno insegnato Freud e la psicoanalisi, rivoluzionando la psichiatria classica – la sessualità umana, al contrario di quella bestiale, è per sua natura “perversa e polimorfa”.
Nel senso che l’uomo riesce, quando vuole, a separarla (perciò, “perversa”) dal suo scopo biologico primario, quello della procreazione, ed è capace di viverla nelle forme più varie e diverse (perciò, “polimorfa”).
Ovviamente per consenso libero si intende un consenso non comprato, non ricevuto per circonvenzione d’incapace, né, tantomeno, estorto con la violenza fisica o morale.
Ogni riferimento a Silvio Berlusconi (pace all’anima sua!) è puramente casuale; anche se la sua morte recente mi ha dato lo spunto per questa riflessione.
© Giovanni Lamagna
Pubblicato il 17 giugno 2023, in antropologia, costume, cultura, diritto, erotismo, etica, Filosofia, morale, personalità autorevoli, personalità storiche, Psicologia, sessualità, società, sociologia, testi brevissimi con tag bestiale, casuale, circonvenzione d'incapace, consenso, desideri, fantasie, fisica, Freud, giuridicamente, lecito, libero, morale, moralmente, morte, natura, parole, perversa, perversioni, polimorfa, posizioni, procreazione, psichiatria, psicoanalisi, riferimento, riflessione, scopo biologico primario, sensibilità, senso del pudore, sesso, Silvio Berlusconi, situazioni, terzi, umana, uomo, violenza. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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