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Ancora sull’erotismo.

L’erotismo non è un abito che si indossa una volta ogni tanto, in occasioni speciali.

Come si fa con certi abiti: quelli della domenica, dei giorni di festa o di Carnevale.

L’erotismo è un abito mentale, interiore prima che esteriore.

Si indossa, quindi, sempre.

Anzi, più che un abito, è come una seconda pelle.

© Giovanni Lamagna

Il nuovo, lo stesso, il diverso.

Sono pienamente d’accordo con Recalcati quando afferma che “il nuovo” e “lo stesso” non sono per forza di cose due concetti opposti, che debbano stare in antitesi.

Come, d’altra parte, “il nuovo” e “il diverso” non sono necessariamente sinonimi, non è scontato che vadano naturalmente e automaticamente sempre d’accordo.

Si può, infatti, trovare del “nuovo” nello “stesso”.

Mentre non è detto che si trovi sempre e davvero del “nuovo” nel “diverso”.

Fatta questa premessa, possiamo dire che è del tutto legittimo cercare le novità nella propria vita: questo fa parte del naturale, fisiologico bisogno di cambiare periodicamente pelle e dell’altrettanto naturale desiderio di arricchirsi umanamente, di crescere, di evolvere, di non restare fermi allo stesso palo per tutta la vita.

Cosa particolarmente vera, giusta, legittima, nelle relazioni, specie in quelle di coppia.

Non bisogna, però, cadere nell’illusione ingannevole che la novità la si trovi semplicemente cercando il nuovo; ad esempio, un nuovo partner.

Perché ci potremmo molto facilmente ritrovare con un partner nuovo molto simile, nelle sue caratteristiche psicologiche e, persino, in quelle fisiche, al partner vecchio, dal quale ci siamo separati per andare a vivere col nuovo.

Molto meno ingannevole e illusorio potrebbe essere il ricercare la novità, anzi le novità, all’interno dello stesso rapporto, anche se questo magari dura da anni.

La cosa è indubbiamente più faticosa e impegnativa per entrambi i partner di una relazione, ma molto meno a rischio di andare incontro a un (nuovo) fallimento.

Anche se, ovviamente, richiede una disponibilità continua, permanente, costante, alla ricerca, al rinnovamento e al cambiamento.

Richiede in altre parole che entrambi i partner siano persone evolutive, in cammino, disposte a rischiare, a mettersi in continua discussione; e non statiche, ferme, poltronare (oggi si direbbe “divaniste”), piccolo-borghesi, benpensanti, in cerca (solo) di rassicurazioni e conferme l’uno dall’altro.

© Giovanni Lamagna

Abitudini e trasgressioni

Noi uomini siamo animali fondamentalmente abitudinari.

Abbiamo bisogno di coltivare e praticare delle abitudini.

Ma abbiamo anche bisogno di distrazioni.

Cioè di trasgredire (almeno ogni tanto) le abitudini.

Le abitudini costituiscono la trama essenziale, il filo rosso, la struttura portante della nostra vita.

Sono per la nostra vita psichica quello che è lo scheletro per il nostro corpo.

Hanno la funzione di tenerlo in piedi, eretto, stabile, diritto.

Le trasgressioni, invece, sono paragonabili alla pelle, che cambia continuamente, rinnova ogni giorno il suo tessuto.

Entrambi, la pelle e lo scheletro, hanno una funzione necessaria e insostituibile per il corpo degli uomini.

Allo stesso modo le abitudini e le evasioni dalle abitudini hanno entrambe una funzione necessaria e insostituibile per la psiche degli uomini.

© Giovanni Lamagna