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Una vita senza infamia e senza lode.

Ci si difende dalla luce accecante del sole abbassando lo sguardo o dal calore ustionante allontanandosi dalla sua fonte.

Allo stesso modo molti, forse i più, preferiscono evitare piaceri e gioie troppo intensi e accontentarsi di piaceri e gioie tiepidi e non troppo forti.

In questo modo optano per una vita senza infamia e senza lode, non particolarmente eccitante, ma indubbiamente meno rischiosa e più rassicurante.

© Giovanni Lamagna

Fragili e forti.

Ci sono persone che sono fragili, ma sanno di essere fragili.

Sono dunque forti almeno di questa loro consapevolezza.

Ci sono, invece, persone fragili, che presumono di essere forti.

Sono dunque doppiamente fragili: anche per questa loro presunzione.

© Giovanni Lamagna

Dolori antichi.

Ci sono dolori dell’anima così forti, acuti, sordi, lancinanti, così insostenibili per noi, che non riusciamo manco a riconoscerli, a guardarli in faccia.

Tendiamo per questo a rimuoverli, a deporli sul fondo della nostra coscienza.

Anche per questo poi facciamo fatica ad elaborarli e a superarli.

Sono, in genere, i dolori più antichi, che trovano le loro radici nella nostra infanzia.

In modo particolare quelli legati al rapporto che abbiamo avuto con nostra madre o con nostro padre o con entrambi.

Verso i quali proviamo, quindi, un rancore non risolto per quello che ci hanno dato, ma in modo sbagliato, o non ci hanno dato, mentre noi lo desideravamo tanto.

E, siccome è un rancore non risolto, ci fa sentire in colpa.

Per cui al dolore per ciò che ci è mancato si aggiunge anche il dolore che deriva dai sensi di colpa.

© Giovanni Lamagna