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“Verità” e insicurezze.

Molti uomini hanno bisogno di credere in “verità” certe, assolute, senza ombre e dubbi; “verità” totalizzanti, al limite del dogma e dell’irrazionale.

Con queste “certezze” puntellano, mascherano, a volte in modo grossolano, perfino pacchiano, il loro profondo senso di insicurezza, fragilità, precarietà.

© Giovanni Lamagna

Sull’inconscio.

Secondo Lacan “il soggetto dell’inconscio non è il contrario della ragione, non è il suo opposto irriducibile, …” (Massimo Recalcati; “Un cammino nella psiconalisi”; Mimesis 2016; p. 147).q

Ma, a mio avviso, non è neanche “una sua espressione fondamentale”, come invece sostiene lo stesso Lacan (ibidem).

Per me l’inconscio è un misto di razionale e irrazionale, di ragione ed emozione, di passione e sapere.

È il luogo della verità fondamentale del soggetto, laddove risiede la sua “passione più singolare”, il sito dove alberga il suo desiderio più profondo.

Ma è anche il luogo dove risiedono le sue pulsioni (potenzialmente) omicide e suicide, le sue tendenze necrofile, autodistruttive e distruttive.

© Giovanni Lamagna

L’amore che si fa inseguire.

Paradossalmente può essere più difficile separarsi da una persona che non ci ha amato o non ci ama più che da una persona che ci ha amato.

Perché dalla persona che non ci ha amato o non ci ama più, ma del cui amore sentivamo e continuiamo a sentire il desiderio e, in qualche caso, persino il bisogno, continueremo a richiedere l’amore che non ci ha dato.

Più ella ci rifiuterà e più noi la inseguiremo.

Questa dinamica può diventare per noi una sorta di ossessione.

Irrazionale, irragionevole, nevrotica.

Difficile da superare.

© Giovanni Lamagna