Archivi Blog

La “scopata” come forma di “conversazione alta”.

A me non è mai bastata la semplice scopata.

In fondo non ne sono mai stato attirato.

E, quando mi è capitata, non ne sono mai rimasto del tutto soddisfatto.

Per me la scopata (che, a questo punto, faccio fatica a chiamare ancora così) è stata sempre una forma di “conversazione” alta, cioè un’azione di “con-versione” verso l’altro (nel mio caso: una donna), intima, profonda, per entrare in lei e coglierne il mistero, per aprirmi a lei e regalarle il mio mistero.

Con questa aggiunta e particolarità: che nella “scopata” la “conversazione” non è fatta solo di parole, ma anche (anzi, soprattutto) di gesti, carezze, baci, abbracci…

Quindi di piaceri, sensazioni, emozioni non solo affettive ed intellettuali, spirituali, ma anche corporee.

È fatta di spirito e di carne, di anima e di corpo.

Insomma, il massimo del massimo!

© Giovanni Lamagna

Tenerezza affettiva e passione erotica.

Freud afferma che la tenerezza affettiva e la passione erotica tendono ad escludersi nello stesso rapporto: quando c’è l’una non c’è l’altra; e viceversa.

Questo però, a mio avviso, succede quando la passione erotica non è condivisa nella stessa forma e misura dai due partner in un rapporto.

Quando, invece, è condivisa, la passione erotica non solo non esclude la tenerezza affettiva ma la esalta all’ennesima potenza.

Dopo una grande “scopata” si è naturalmente, istintivamente, grati, ri-conoscenti verso il proprio partner; e la gratitudine, la ri-conoscenza generano tenerezza.

Al contrario, quando il nostro o i nostri desideri vengono respinti, si prova rabbia verso il proprio partner; e la rabbia genera aggressività: l’esatto contrario della tenerezza.

© Giovanni Lamagna