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Il nostro rapporto con gli oggetti.

È molto importante la natura del rapporto che ciascuno di noi ha con gli oggetti: ha a che fare con la nostra natura di soggetti, con la nostra identità, forse con la nostra stessa salute mentale.

Noi possiamo essere padroni degli oggetti con cui entriamo in contatto, servircene come nostri prolungamenti, avendo però ben presente la distanza che ci separa e distingue da loro, la loro natura funzionale.

E possiamo, al contrario, diventare soggetti agli oggetti o, addirittura, loro schiavi: quando essi ci diventano indispensabili, quando non ne possiamo fare a meno, peggio ancora quando essi non ci bastano mai.

© Giovanni Lamagna

Quale rapporto coi desideri?

Io non perseguo l’estinzione del desiderio.

E credo sia sbagliato, anzi insano, farlo.

Per questo non condivido per nulla la filosofia di fondo del Buddhismo.

Sono certamente per l’autocontrollo, anzi per il dominio dei desideri.

Ma penso anche che ai desideri, nei limiti del possibile, sia bene dare soddisfazione.

Ad un’unica condizione limitante: di non farsene travolgere.

Di non diventarne schiavi.

Occorre controllare i desideri, non estinguerli.

© Giovanni Lamagna

Leggi.

Certamente non dobbiamo lasciarci travolgere dai desideri.

Certamente non dobbiamo diventare schiavi dei nostri desideri.

A questo servono le leggi: a frenare, regolare, controllare, limitare i nostri desideri.

Ma cosa sarebbe la nostra vita senza desideri?

© Giovanni Lamagna

Schiavi o padroni di noi stessi?

Siamo chiamati a procurarci il necessario per vivere una vita sobria e dignitosa.

Desiderare di più ci rende schiavi della nostra ingordigia.

Siamo chiamati a godere dei piaceri della vita, in primo luogo di quello sessuale.

Dobbiamo evitare, però, di diventare succubi dei piaceri, specie di quello sessuale.

Diventando schiavi di quello che Lacan definiva “godimento senza limiti”.

Siamo, infine, chiamati a realizzare la volontà del nostro Maestro interiore, cioè del nostro Alter-Ego.

Non a seguire la nostra volontà narcisista, diventando schiavi del nostro Ego.

© Giovanni Lamagna