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Le cose lette.

Ci sono cose lette, che, dopo un po’, vengono completamente rimosse dalla memoria, quasi come se non le avessimo mai lette.

Ma, se, a suo tempo, le abbiamo lette “bene” (cioè con interesse, attenzione, piacere, passione…), può anche darsi che le avremo cancellate dalla memoria coscia, non le avremo però cancellate dalla memoria inconscia.

Esse saranno entrate a far parte per sempre e in modo irreversibile del nostro patrimonio culturale.

Saranno diventate carne della nostra carne e sangue del nostro sangue.

Costituiranno oramai in maniera indelebile parte della nostra stessa identità.

© Giovanni Lamagna

Il sintomo doloroso è un messaggio.

Il sintomo doloroso (sia quello fisico che quello psichico) è un messaggio che il nostro corpo o la nostra psiche (la sua parte inconscia) ci lanciano per dirci che c’è qualcosa di sbagliato nella nostra vita, qualcosa che dobbiamo correggere, medicare, sanare.

La cura è una forma di conversione: attraverso la cura decidiamo di cambiare strada, di prendere una via diversa da quella stavamo seguendo e che, almeno da un certo momento in poi, ha cominciato a darci un disagio o una vera e propria sofferenza.

© Giovanni Lamagna

Volere una cosa e fare l’opposto.

Si può volere fare, a livello di desiderio, una cosa e poi farne, nei fatti, un’altra?

Sì, che si può! L’ho sperimentato tante volte! Sia osservando me, sia osservando gli altri attorno a me.

E come è possibile una cosa simile?

È possibile perché – come ci ha spiegato la psicoanalisi – noi, ciascuno di noi, non siamo un tutto organico e compatto, ma siamo un insieme di parti il più delle volte scisse tra di loro, in maniera più o meno leggera e superficiale o più o meno pesante e profonda.

Per cui avviene talvolta (in certe persone spesso, in alcune spessissimo) che una parte di noi desidera una cosa e un’altra parte (in genere inconscia) ne desidera un’altra.

E, quando quest’altra parte è più forte, più decisa e più prepotente, ecco allora che ci capita di desiderare (a livello conscio) una cosa e poi di farne (in realtà) una del tutto diversa, a volte addirittura specularmente opposta.

© Giovanni Lamagna