Misticismo e movimento.

I mistici non sono “statici”, come afferma Franco Ferrarotti, “in attesa dell’estasi”.

A parte che la parola “estasi” (dal greco “ἔκ: fuori” + “στασις: stato”) vuol dire, letteralmente, “uscita da”.

Uscita da dove?

Dal proprio Sé (quello, sì, statico) per andare verso l’Altro da sé.

L’ estasi comporta, quindi, per definizione, un movimento.

Come potrebbe allora avvenire questo movimento, se i mistici stessero fermi?

Ma poi i mistici non stanno semplicemente, passivamente, “in attesa dell’estasi”.

Essi sono alla ricerca, una ricerca attiva, dell’estasi; l’estasi è, appunto, il risultato finale, l’approdo, il frutto, potremmo anche dire il premio, di questa loro ricerca.

I mistici, dunque, si muovono eccome, al contrario di quello che pensa Ferrarotti.

Solo che si muovono con lo spirito, anche quando stanno fermi, immobili, col corpo.

E il movimento spirituale, quello che avviene nella contemplazione, che precede e si realizza compiutamente nell’estasi, è il più importante.

Ben più importante di quello che avviene semplicemente col corpo, quando il corpo compie alcune azioni esteriori.

© Giovanni Lamagna

Pubblicato il 11 febbraio 2023, in ascetica, linguistica, mistica, personalità autorevoli, Psicologia, Spiritualità, testi brevissimi con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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