Dio e/o inconscio.
Ciò che gli uomini chiamano da vari millenni “Dio” o “divino” per me altro non è che l’inconscio.
Nel duplice senso di “ciò che ci è ancora sconosciuto” e di “ciò che un tempo abbiamo conosciuto, ma abbiamo poi rimosso”.
L’aspirazione al “divino”, all’unità con Dio, altro non è che il desiderio di rendere conscio l’inconscio.
Il freudiano “Laddove c’era l’Es ci sarà l’Io” è dunque un movimento di natura squisitamente religiosa.
Direi (quasi) un’esperienza mistica.
Di espansione (volendo, continua e interminabile) del Sé cosciente, consapevole.
Qui l’allusione al concetto di “analisi terminabile e interminabile” di Freud, con tutta evidenza, non è casuale, ma del tutto voluto.
© Giovanni Lamagna
Pubblicato il 30 gennaio 2023, in antropologia, cenni autobiografici, cultura, Filosofia, linguistica, mistica, personalità storiche, Psicologia, Religione, Spiritualità, storia, testi brevissimi con tag analisi interminabile, analisi terminabile, aspirazione, casuale, conosciuto, consapevole, conscio, continua, desiderio, Dio, divino, Es, espansione, Esperienza mistica, Freud, inconscio, interminabile, Io, movimento, natura religiosa, rimosso, Sé cosciente, sconosciuto, unità, voluto. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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