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L’uomo, la donna, il padre, la madre, l’unione carnale e la nudità (Genesi, 2,24 – 2,25)

24 settembre 2015

L’uomo, la donna, il padre, la madre, l’unione carnale e la nudità (Genesi, 2,24 – 2,25)

2, 24 Perciò l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e saranno una stessa carne.

L’esistenza della donna e l’attrazione verso di lei danno all’uomo la spinta e la forza decisiva per allontanarsi dai suoi genitori, dalla loro casa, per uscire cioè definitivamente dall’utero materno: non solo in senso fisico/corporeo (come avviene subito, già al momento della nascita), ma anche in senso psicologico/spirituale (cosa che avviene, se avviene, solo molto più tardi e non è affatto scontato che avvenga).

Nella visione biblica l’uomo esce da un “utero” per entrare (in un certo senso) in un altro “utero”, per unirsi alla donna con la quale sarà una sola carne, così come una sola carne era stato con la madre, per i nove mesi della gestazione.

Solo che i genitori egli non se li è scelti, la donna con la quale egli si unirà carnalmente egli se la sceglie.

Qui sta la novità, il passo avanti, il salto, che genera l’evoluzione psicologica dell’individuo, anzi una sua vera e propria “seconda nascita”.

In questo versetto il linguaggio è (come spesso nella Bibbia) tutto al maschile, figlio dunque della cultura patriarcale. Ma esso può essere letto anche al femminile. Ciò che vale per il maschio vale a anche per la femmina: pure lei abbandonerà il padre e la madre e si unirà al marito e saranno una sola carne.

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2, 25 L’uomo e sua moglie erano entrambi nudi e non ne avevano vergogna.

La condizione naturale dell’uomo e della donna (come del resto quella degli altri animali) è, dunque, la nudità. Che è accompagnata dalla mancanza di quello che in seguito sarà definito “il comune senso del pudore”.

Alcune riflessioni semplici, al limite dell’ovvio:

evidentemente il “senso del pudore” non è poi tanto “comune”, se il primo uomo e la prima donna ne erano privi;

di certo “il comune senso del pudore” non è legato alla natura, se il primo uomo e la prima donna non solo nascono nudi (come del resto nascono nudi anche i bambini di oggi), ma vivono nudi anche da adulti, senza provare alcun imbarazzo.

(5, continua)

Giovanni Lamagna