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Non c’è bisogno di credersi Dio.

Non c’è bisogno di credersi Dio per darsi dei fini.

Come sembra dire il primo Sartre, quello de “L’essere e il nulla”.

A meno di non essere posseduti da un delirio di onnipotenza e credersi “ens causa sui”.

Io posso, infatti, coltivare dei fini a portata di uomo, limitati e concretamente praticabili; e realizzarli anche più o meno tutti; perché no?

Ma questo posso farlo anche senza ritenermi Dio, bensì coltivando la normale speranza umana.

Come sembra dire l’ultimo Sartre, quello delle interviste al suo segretario Benny Lévy (Mimesis edizioni 2019).

© Giovanni Lamagna