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Piccola proposta per la mezzanotte del prossimo 31 dicembre

Vorrei lanciare una modesta, piccola idea/proposta.

Alla mezzanotte del prossimo 31 dicembre non possiamo stappare lo spumante, mangiare il panettone, abbracciarci per festeggiare l’inizio del nuovo anno con i nostri cari e, magari, sparare i botti, come se nulla fosse, come se si stesse concludendo un anno come un altro, come se in questo 2020 non fosse successo nulla di particolare.

Non possiamo, se siamo ancora umani, farci prendere dalla sbornia della festa per il nuovo inizio e rimuovere il pensiero che l’anno trascorso si è portato via – solo nel nostro paese – 70mila persone (uomini e donne in carne ed ossa e non semplici numeri), migliaia di morti in più rispetto a quelli che comunque ci sarebbero stati, in base alle (fredde e anonime) statistiche degli ultimi anni.

La proposta che faccio è questa: a mezzanotte, prima di festeggiare l’inizio del nuovo anno, come è giusto che sia, visto che la vita comunque continua e deve continuare, fermiamoci per un istante, un breve, piccolo istante, non più di un minuto, mettiamo magari una candela accesa fuori a un nostro balcone o ad una nostra finestra, e raccogliamo il nostro pensiero in memoria dei nostri morti.

Sarebbe un bel modo, a mio avviso, di cominciare il nuovo anno: dimostrerebbe la nostra capacità di coniugare memoria e sguardo in avanti, dolore e speranza, tristezza e fiducia, realismo e ottimismo, morte e vita.

Se a questi sentimenti aggiungessimo poi il proposito di “cambiare radicalmente rotta”, di mutare vecchie e insane abitudini in nome di una vita più a misura di umanità, perché niente più torni come prima (del Covid 19), sarebbe il non plus ultra.

Che ne dite?

© Giovanni Lamagna