Sul concetto di “bellezza”.
Dice David Hume: “La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.”
A mio avviso questa affermazione è vera solo in parte; perché ci sono alcuni canoni di bellezza che potremmo definire “oggettivi”; o, almeno, abbastanza oggettivi.
Nel senso che, se non sono proprio validi per tutti, lo sono quantomeno per la maggioranza degli uomini in un dato contesto geografico e in una data epoca storica; si sa, per contro, che i gusti variano da territorio a territorio e da epoca ad epoca.
Se fosse del tutto vera l’affermazione di Hume, si arriverebbe, infatti, al relativismo assoluto in questo campo e manco si potrebbe parlare di “bellezza”, verrebbe meno il concetto stesso di bellezza.
Non sarebbe possibile alcun “accordo” (manco relativo, manco provvisorio) tra gli uomini su ciò che è “bello” e ciò che è “brutto”; mentre, invece, spesso gli uomini questo “accordo” lo trovano.
© Giovanni Lamagna
Pubblicato il 25 Maggio 2024, in cultura, estetica, Filosofia, personalità storiche, società, storia, testi brevissimi con tag accordo, assoluto, bellezza, bello, brutto, canoni, concetto, contempla, contesto geografico, David Hume, epoca storica, gusti, maggiornaza, mente, oggettivi, percepisce, provvisorio, qualità, relativismo, relativo, territorio, uomini, validi. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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