Archivi Blog

Cosa vuol dire studiare?

E’ certo, anche leggere libri, articoli e saggi.

E’ certo anche andare a lezioni ed ascoltare conferenze!

Ma studiare non è solo e neanche innanzitutto questo.

Studiare vuol dire prima di tutto esercitare la propria attitudine a riflettere, pensare, porsi domande e provare a darsi delle risposte.

Leggere, ascoltare persone dotte e sapienti, senza essersi poste prima domande e senza elaborare poi pensieri autonomi, non è studiare.

È, tutt’al più, incamerare nozioni.

© Giovanni Lamagna

Il parlare e lo scrivere dovrebbero essere preceduti sempre dal pensare. Dovrebbero…

Ci sono persone che arrivano a parlare o (addirittura!) a scrivere (specie sui social, da quando esistono i social; ma non solo sui social) per il solo gusto narcisistico di ascoltarsi o leggersi o farsi ascoltare e leggere.

Senza aver non solo pensato bene le cose che volevano dire o scrivere, ma (in alcuni casi, almeno) senza minimamente sapere (nemmeno loro) cosa volevano dire o scrivere.

Questa precondizione (pensare, riflettere e avere le idee il più possibile chiare, prima di parlare o di scrivere), indispensabile per le persone intelligenti e prudenti, è per loro, invece, un semplice optional.

Ovviamente di quello che dicono o scrivono queste persone nessuno capisce niente, perché insensato o, nel migliore dei casi, confuso e poco chiaro.

Oppure lo “capiscono” (ma sarebbe più esatto dire: fanno finta di capirlo) solo le persone che sono simili a loro.

Si viene così a creare una “comunità” di ignoranti e incompetenti, per giunta anche narcisi e presuntuosi.

Sia detto per inciso (e in aggiunta) questo non succede solo ai livelli bassi, delle persone “senza titoli”: che ci starebbe pure.

Ma succede pure ai livelli “alti”, delle persone ricche di titoli (specie nelle cosiddette Accademie); e questo non finisce mai di stupirmi.

© Giovanni Lamagna

Pensiero e azione.

Chi se ne sta sempre chiuso in casa, nel suo studio, a leggere, riflettere e pensare soltanto, senza mai tradurre in azioni e gesti concreti le sue letture, i suoi pensieri e le sue riflessioni, è un povero e impotente accidioso.

Ma chi agisce soltanto, facendo magari molte cose, senza mai dedicare tempo o destinandone poco alla lettura, al pensiero e alla riflessione, non è poi molto meglio: il suo agire si rivelerà, quasi sempre, velleitaria agitazione.

© Giovanni Lamagna