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Anoressia e bulimia.

Anoressia e bulimia sono le due facce della stessa medaglia.

Entrambe sono la manifestazione esplosiva di una storia infantile infelice, di un cattivo e insoddisfacente rapporto con la madre, con la Cosa materna, specie col seno della madre.

La bulimia, che è la tendenza a ingozzarsi senza limiti, tende a recuperare ossessivamente e maniacalmente il seno materno, per superare l’angoscia della mancanza e della insoddisfazione evidentemente vissuta nella fase orale dell’infanzia.

L’anoressia, al contrario, per il timore di rivivere questa angoscia, per non sperimentare nuovamente il dramma del rifiuto, fa una scelta opposta a quella bulimica: opera quindi un taglio estremo con l’alimentazione.

Rinuncia radicalmente al suo bisogno/desiderio e in questo modo si illude di sfuggire all’angoscia di rivivere, risperimentare l’esperienza primaria, quella del rifiuto vissuto da bambina, del cattivo rapporto col seno materno.

© Giovanni Lamagna

De amicitia

L’amicizia, la vera amicizia, è quel rapporto nel quale cadono tutte le barriere che normalmente separano due persone, tutte le maschere che normalmente coprono le facce di ognuno di noi.

L’amico offre all’amico il suo vero volto; a volte più di un marito o di una moglie, più di un fratello o di una sorella, più di un figlio o di una figlia.

Come dice Montaigne del suo amico prediletto, Etienne de La Boetie: “Lui solo ha avuto il privilegio di conoscere la mia vera immagine”.

© Giovanni Lamagna