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Ragione teoretica e ragione pratica.

Sapere o comprendere qualcosa non equivale ipso facto all’averne davvero consapevolezza.

Questa sussiste solo quando il sapere e la comprensione mentale ci predispongono, anzi ci inducono, quasi naturalmente, ad atti, scelte e comportamenti conseguenti e coerenti.

Una cosa è la conoscenza, che attiene alla “ragione teoretica”, che può anche non avere effetti e conseguenze pratiche, altra cosa è la consapevolezza, che attiene alla “ragione pratica”.

Si tratta di due cose molto diverse.

© Giovanni Lamagna

Tenersi il problema o risolvere il problema?

Nelle cose della psiche la comprensione, cioè il diventare consapevoli di un problema e delle sue cause/origini non garantiscono automaticamente la sua soluzione, come una certa psicoanalisi sembra sostenere.

Spesso chi è afflitto da un problema preferisce conviverci, per una sorta di abitudine, di assuefazione, di pigrizia, che gli garantisce quella sicurezza che proprio la soluzione del problema, invece, minaccia di mettergli in crisi.

© Giovanni Lamagna

Comprensione e soluzione di un problema

Nelle cose della psiche la comprensione di un problema non è e non garantisce automaticamente la sua soluzione.

Spesso chi è afflitto da un problema psicologico preferisce conviverci, per una sorta di abitudine, di assuefazione, di pigrizia, che gli garantisce quella sicurezza che la soluzione del problema, invece, minaccia di mettere in crisi.

Preferisce (è tipico delle nevrosi gravi) tenersi il problema, anziché risolverlo.

Anche quando la soluzione (ad uno sguardo evidentemente superficiale) sembra a portata di mano.

© Giovanni Lamagna