Il “relativismo linguistico”.

Noi pensiamo utilizzando una lingua.

Sempre; anche quando pensiamo in silenzio, senza parlare con qualcuno.

Il pensiero, dunque, non è separabile dalla lingua in cui esso è espresso, formulato.

La lingua in cui il pensiero si manifesta è il modo stesso di generarsi e di vivere di un pensiero.

Perciò a lingue diverse corrispondono modi di pensare diversi.

E’ di questo che ci ha resi edotti la linguistica moderna.

Di conseguenza ogni lingua rappresenta una determinata (e relativa, parziale) visione del mondo.

Che include determinati aspetti della realtà e ne esclude altri.

E’ questo che sottintende il principio del “relativismo linguistico”.

© Giovanni Lamagna

Pubblicato il 4 febbraio 2022, in antropologia, cultura, Filosofia, Psicologia, società, sociologia, testi brevissimi con tag , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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