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Perché è così difficile comprendersi, comunicare?

Nessuno di noi parla esattamente la stessa lingua degli altri.

Anche quando siamo accomunati dalla stessa patria, città e persino paese o quartiere.

Se, infatti, la lingua è espressione di un modo di guardare la realtà, il mondo, siccome nessuno guarda la realtà, il mondo, esattamente allo stesso modo dell’altro/degli altri, nessuno allora parlerà esattamente la stessa lingua dell’altro/degli altri.

Per fare un esempio, quello più macroscopico e persino banale: di certo la persona ignorante, nel senso di poco o per nulla istruita, non parla la stessa lingua della persona colta.

E, infatti, spesso la persona ignorante non capisce quello che l’uomo colto dice, come se questi parlasse una lingua straniera, diversa dalla sua.

Per fare un altro esempio, un po’ più sofisticato e meno vistoso: chi è abituato a frequentare se stesso vede e sente cose che chi non è abituato a farlo manco si rende conto che esistono.

Di conseguenza i due parleranno lingue completamente diverse, anche se useranno un lessico, una ortografia, una grammatica e una sintassi simili.

Da qui deriva un dato che è sotto gli occhi di tutti noi: la babele delle lingue, la grande difficoltà a comunicare, a intendersi, a comprendersi gli uni cogli altri.

© Giovanni Lamagna