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L’autostima personale implica la svalutazione degli altri?

Sono molti gli uomini (e le donne) che per elevare ed apprezzare sé stessi hanno bisogno di abbassare e disprezzare gli altri.

Come se il loro valore non avesse fondamento in sé, sulle proprie qualità, ma sull’oggettivo scarso valore o la soggettiva svalutazione degli altri.

Come se non si potesse avere stima di sé e allo stesso tempo riconoscere (almeno quando c’è) il valore degli altri.

In altre parole (come dice un noto proverbio napoletano) a molti uomini (e donne) “piace fà ‘o gallo ‘ncopp’ a mmunnezza” (“piace fare il gallo sopra la monnezza”).

© Giovanni Lamagna

Fantasie, desideri, azioni.

Le fantasie sono il motore della vita umana.

Esse ci raggiungono nei momenti e nei modi più imprevedibili.

Provengono dal fondo del nostro inconscio e fanno nascere i nostri desideri.

Che, a loro volta, provocano e muovono le nostre azioni.

Quando si bloccano le nostre fantasie, si blocca inevitabilmente anche il nostro agire.

In altre parole si blocca il nostro flusso vitale.

Le fantasie, dunque, lungi dall’essere qualcosa da disprezzare e tenere lontano, sono energia da tenere viva e coltivare, alimentare.

© Giovanni Lamagna

Sui concetti di laicismo e di illuminismo

Io mi considero un laico a tutto tondo. Per il quale la libertà di pensiero e della sua espressione è un valore sacro. Memore della celebre frase: “Non condivido le tue idee, ma darei la vita perché tu le possa affermare liberamente”.

Ma non penso che il laicismo sia sinonimo di supponenza e presunzione, tale da portarmi a considerare (per fare un esempio calzante con alcuni recenti avvenimenti) tutti coloro che hanno fede in Dio come dei poveri diavoli, ai quali sia normale mancare continuamente di rispetto per la loro “superstiziosa ignoranza”.

Ora – sia chiaro- con queste mie affermazioni non voglio giustificare affatto (anzi li condanno senza se e senza ma; e penso che vadano perseguiti e puniti severamente dalla legge i loro autori) le quattro uccisioni avvenute in questi ultimi giorni in Francia da parte di alcuni fanatici islamici.

Credo, però, che vada compreso – proprio in nome di una laica e quindi direi scientifica razionalità – il contesto nel quale esse sono avvenute, se non si vuole ulteriormente avvelenare il clima dei rapporti tra culture ed etnie diverse e favorire così il ripetersi di altri episodi criminali simili.

Da questo punto di vista ritengo sia un dato obiettivo (difficilmente controvertibile) che una certa supponenza laica (presunta illuminista, in realtà stupida perché – se non intollerante – quanto meno inopportuna) le abbia in qualche modo oggettivamente provocate (nel senso letterale del termine: di “chiamate a sé”).

Chi non si rende conto che determinate sue affermazioni, fossero pure perfettamente razionali e irreprensibili sul piano del costume e della morale occidentale, sono invece inopportune e fuori luogo (anche in società laiche e non confessionali come le nostre), perché poco rispettose di una cultura altra, non è un vero illuminista, ma solo uno sciocco, perché presuntuoso, irresponsabile.

Una cosa è argomentare e criticare anche severamente le idee diverse dalle nostre (e questo è “illuminismo”, sano e del tutto legittimo, anzi sacrosanto), altra cosa è disprezzare e irridere le idee diverse dalle nostre, fosse pure utilizzando “l’arma” della satira (e questo, almeno per me, è il contrario dell’illuminismo, perché è una forma di intolleranza speculare, anche se opposta, a quella che si vuole criticare).

© Giovanni Lamagna