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Due modi opposti di reagire alla “mancanza-a-essere”.

Ciascuno di noi può reagire allo stato strutturale di mancanza, di imperfezione, che ci caratterizza come umani, in due modi molto diversi tra di loro, anzi opposti.

O con l’atteggiamento negativo, deluso, chiuso, ripiegato su sé stesso, rassegnato, disincantato, a volte addirittura disperato di chi tende alla depressione o è un depresso acclarato.

O con l’atteggiamento positivo, aperto, speranzoso, luminoso, anche se realistico, di chi attiva il proprio desiderio, originato appunto dalla mancanza, e cerca di soddisfarlo, per quanto è possibile.

© Giovanni Lamagna