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Super-io e “principio di realtà”.

Non bisogna identificare – come mi pare, almeno in certi momenti, tende a fare lo stesso Freud – la “Legge del Super-Io” con la “Legge della Realtà”, quella che Freud definisce con l’espressione “principio di realtà”.

Si tratta di due leggi dai connotati profondamente diversi, a volte addirittura opposti, incompatibili.

Quella che io chiamo “Legge della Realtà” mi vieta delle cose impossibili, le cose che mi farebbero oggettivamente danno o provocherebbero addirittura la mia morte.

Per fare un solo esempio: buttarmi dalla finestra per provare l’esperienza e l’ebbrezza del volo.

Quella che io chiamo la “Legge del Super-Io”, invece, mi vieta spesso anche cose assolutamente possibili, realizzabili, alla mia portata e persino moralmente innocenti.

In nome di divieti molte volte capricciosi, che non hanno nessun fondamento razionale, ma sono tutt’al più imposti dal conformismo sociale e, in alcuni casi, sono addirittura dannosi per la mia salute fisica e psichica.

Per fare l’esempio più classico: fa vivere il sesso con sensi di colpa, ne blocca, inibisce il normale desiderio.

Ne censura le manifestazioni in maniera più o meno pesante e compulsiva-ossessiva, a seconda delle società e delle culture.

© Giovanni Lamagna

Volere una cosa e fare l’opposto.

Si può volere fare, a livello di desiderio, una cosa e poi farne, nei fatti, un’altra?

Sì, che si può! L’ho sperimentato tante volte! Sia osservando me, sia osservando gli altri attorno a me.

E come è possibile una cosa simile?

È possibile perché – come ci ha spiegato la psicoanalisi – noi, ciascuno di noi, non siamo un tutto organico e compatto, ma siamo un insieme di parti il più delle volte scisse tra di loro, in maniera più o meno leggera e superficiale o più o meno pesante e profonda.

Per cui avviene talvolta (in certe persone spesso, in alcune spessissimo) che una parte di noi desidera una cosa e un’altra parte (in genere inconscia) ne desidera un’altra.

E, quando quest’altra parte è più forte, più decisa e più prepotente, ecco allora che ci capita di desiderare (a livello conscio) una cosa e poi di farne (in realtà) una del tutto diversa, a volte addirittura specularmente opposta.

© Giovanni Lamagna