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Il turpiloquio nel rapporto sessuale.

Nel suo libro “Esiste il rapporto sessuale?” (Raffaello Cortina Editore; 2021; pag. 86-87) Massimo Recalcati ricorda che il suo compianto maestro Franco Fornari riteneva “che il turpiloquio nel rapporto sessuale rivelasse tracce pregenitali – sadico-anali – della sessualità, ovvero un non adeguato accesso alla cosiddetta maturità sessuale genitale. […]

Per il mio vecchio e amato professore insultare il partner (“Troia!”, “Porco!”, “Puttana!”) o pronunciare imperativi cosiddetti osceni (“Scopami!”, “Sbattimi!”, “Fammi godere!”) era il segno inequivocabile di una non raggiunta integrazione tra la corrente di tenerezza e quella più propriamente sessuale che invece contraddistinguerebbe un atto genitale maturo.

“Integrazione” che peraltro nel 1912, nel saggio “Psicologia della vita amorosa”, Freud aveva ritenuto piuttosto rara e difficile da raggiungere.

Cito letteralmente: “Non possiamo sottrarci alla conclusione che oggi il comportamento amoroso dell’uomo, del nostro mondo civile, è improntato a impotenza psichica. Solo in una minoranza delle persone colte la corrente di tenerezza e quella sensuale si armonizzano reciprocamente; quasi sempre, nell’attività sessuale, l’uomo si sente limitato dal rispetto per la donna e sviluppa la sua piena potenza solo quando ha dinanzi a sé un oggetto sessuale degradato.

Come a dire: nella maggior parte dei casi, l’uomo (o, meglio, il maschio; almeno il maschio non colto) tende ad amare con tenerezza solo la donna che stima ma non desidera eroticamente e sessualmente, mentre desidera eroticamente e sessualmente solo la donna che non stima e quasi disprezza.

Come a dire “amore tenero” e “desiderio sessuale” sono due correnti in qualche modo incompatibili tra di loro.

Ora, mettendo insieme queste due citazioni, quella di Recalcati, che fa riferimento al pensiero (autorevole) di Franco Fornari, e quella del pensiero (autorevolissimo) di Freud, viene da affermare esattamente il contrario di quanto affermato da Fornari sul turpiloquio nel rapporto sessuale.

Sono (forse) proprio l’uomo che riesce a vedere nella compagna e nella donna, che stima e che ama, la “zoccola” e la “puttana” a cui si può arrivare a gridare “troia!” mentre la “scopa” (che per Freud – sottolineo – è l’unica in grado di sviluppare e – aggiungo io – scatenare “la sua piena potenza” sessuale) e la donna che, mentre “scopa” con l’uomo, che ama e che stima, gli urla, al culmine della passione, “sbattimi, porco!”, “fammi godere, maiale!”, “sì, così, sono la tua scrofa!”, sono forse proprio quest’uomo e questa donna che hanno raggiunto (al contrario di e nonostante quello che pensava Franco Fornari) la piena integrazione della corrente di tenerezza e di quella erotico/sessuale che contraddistingue (o dovrebbe contraddistinguere, sia secondo Freud che secondo Fornari) “un atto genitale maturo”.

Posso testimoniare, per esperienza diretta, che persone, le quali vivono la loro sessualità nel modo che Fornari giudica immatura, pregenitale, hanno un rapporto d’amore tenerissimo e che la tenerezza tra di loro si manifesta e ogni volta cresce anche grazie a questo loro modo di vivere la sessualità.

© Giovanni Lamagna