Archivi Blog

I rapporti sono destinati fatalmente a logorarsi?

Che i rapporti in generale (e, in modo particolare, il rapporto di coppia) siano destinati prima o poi ad una qualche forma di involuzione, riflusso, stanca routine è convinzione diffusa, quasi generale.

Ma non è detto che tale convinzione sia del tutto fondata e incontestabile.

Certo, la maggior parte dei rapporti nel tempo si usurano, deteriorano e finiscono per diventare stanca consuetudine. Questo è un dato di realtà. Ma ciò non vuol dire però che tale realtà sia destino inevitabile.

Essa è dovuta piuttosto al fatto che nel rapporto ciascuna delle due persone coinvolte (o anche una sola di esse) non fa la propria parte per affrontare le problematiche di blocco che ciascuno di essi si porta dentro dall’infanzia.

Ovverossia, se le persone coinvolte nel rapporto non evolvono (cioè non sciolgono e risolvono positivamente le loro nevrosi infantili e adolescenziali), il loro rapporto tende fatalmente ad un certo punto – anche dopo una fase iniziale, più o meno prolungata, di grande coinvolgimento e perfino di passione – a ristagnare e impantanarsi.

Da qui non si scappa.

Ma, se le persone coinvolte in un rapporto fanno un lavoro serio, profondo, continuo (e, per usare un’espressione freudiana, interminabile) per affrontare e risolvere sempre più le loro paure e i loro blocchi atavici, per affinare e far evolvere il loro carattere, tale destino non è affatto scontato ed inevitabile.

In tale caso il rapporto può essere tenuto vivo, caldo, fecondo, produttivo, creativo, anche fino alla vecchiaia, anche fino al reciproco e definitivo congedo, deciso dalla natura, vale a dire anche fino alla morte.

Sono ben consapevole che questa situazione si verifica solo in pochi e rarissimi casi.

Ma il fatto che tali casi esistano è la dimostrazione che essa non è del tutto impossibile e che l’appassire stanco e routinario dei rapporti umani non è affatto un destino inevitabile e scontato.

E’ solo la conseguenza della pigrizia o della mancanza di coraggio delle persone che nei rapporti sono coinvolte.

Giovanni Lamagna