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Dolore e mammismo.

Se, ogni volta che vivo un dolore o anche solo un disagio, mi vado a gettare tra le braccia di mamma (o di un suo sostituto totemico: mia moglie, mio marito, mia sorella, mio fratello, un mio amico, una mia amica, in certi casi persino un mio figlio o una mia figlia), non crescerò mai, non diventerò mai una persona adulta.

Resterò a vita un/a bambino/a fragile e piagnucoloso/a, che avrà bisogno sempre di tutele e protezioni; materne (o pseudo-materne), appunto!

In cerca dell’amore materno che mi è mancato probabilmente quando ero bambino/a; o mi è stato dato in maniera sbagliata, scorretta, inadeguata.

© Giovanni Lamagna