Super-io e “principio di realtà”.

Non bisogna identificare – come mi pare, almeno in certi momenti, tende a fare lo stesso Freud – la “Legge del Super-Io” con la “Legge della Realtà”, quella che Freud definisce con l’espressione “principio di realtà”.

Si tratta di due leggi dai connotati profondamente diversi, a volte addirittura opposti, incompatibili.

Quella che io chiamo “Legge della Realtà” mi vieta delle cose impossibili, le cose che mi farebbero oggettivamente danno o provocherebbero addirittura la mia morte.

Per fare un solo esempio: buttarmi dalla finestra per provare l’esperienza e l’ebbrezza del volo.

Quella che io chiamo la “Legge del Super-Io”, invece, mi vieta spesso anche cose assolutamente possibili, realizzabili, alla mia portata e persino moralmente innocenti.

In nome di divieti molte volte capricciosi, che non hanno nessun fondamento razionale, ma sono tutt’al più imposti dal conformismo sociale e, in alcuni casi, sono addirittura dannosi per la mia salute fisica e psichica.

Per fare l’esempio più classico: fa vivere il sesso con sensi di colpa, ne blocca, inibisce il normale desiderio.

Ne censura le manifestazioni in maniera più o meno pesante e compulsiva-ossessiva, a seconda delle società e delle culture.

© Giovanni Lamagna

Pubblicato il 9 febbraio 2024, in antropologia, costume, cultura, educazione, erotismo, etica, Filosofia, morale, personalità storiche, Psicologia, sessualità, società, sociologia, Spiritualità, testi brevissimi con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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