Il parlare e lo scrivere dovrebbero essere preceduti sempre dal pensare. Dovrebbero…

Ci sono persone che arrivano a parlare o (addirittura!) a scrivere (specie sui social, da quando esistono i social; ma non solo sui social) per il solo gusto narcisistico di ascoltarsi o leggersi o farsi ascoltare e leggere.

Senza aver non solo pensato bene le cose che volevano dire o scrivere, ma (in alcuni casi, almeno) senza minimamente sapere (nemmeno loro) cosa volevano dire o scrivere.

Questa precondizione (pensare, riflettere e avere le idee il più possibile chiare, prima di parlare o di scrivere), indispensabile per le persone intelligenti e prudenti, è per loro, invece, un semplice optional.

Ovviamente di quello che dicono o scrivono queste persone nessuno capisce niente, perché insensato o, nel migliore dei casi, confuso e poco chiaro.

Oppure lo “capiscono” (ma sarebbe più esatto dire: fanno finta di capirlo) solo le persone che sono simili a loro.

Si viene così a creare una “comunità” di ignoranti e incompetenti, per giunta anche narcisi e presuntuosi.

Sia detto per inciso (e in aggiunta) questo non succede solo ai livelli bassi, delle persone “senza titoli”: che ci starebbe pure.

Ma succede pure ai livelli “alti”, delle persone ricche di titoli (specie nelle cosiddette Accademie); e questo non finisce mai di stupirmi.

© Giovanni Lamagna

Pubblicato il 4 ottobre 2023, in costume, cultura, società, sociologia, testi brevissimi con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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