Banalità, superficialità e presunzione.
Mi ritrovo talvolta a dire o scrivere cose che (ne sono perfettamente consapevole) sono (o dovrebbero essere) scontate; e, quindi, sono (o possono apparire) banali.
Perché lo faccio allora?
Perché osservo che il livello di consapevolezza di sé (almeno sui grandi numeri) è talmente basso e superficiale da rendere necessario (e si spera utile, almeno in qualche caso) ricordare cose che in sé sono oggettivamente scontate e, quindi, banali.
Anche (anzi proprio) a coloro che con grande sufficienza, saccenteria e, perfino, ricorrendo all’ironia e al sarcasmo, ascoltandole o leggendole, (già lo so) le bolleranno immediatamente (e altrettanto superficialmente) come banali e scontate.
Come se per loro fossero davvero scontate e banali.
Cosa che – proprio a giudicare dalle loro reazioni – a me non sembra affatto.
© Giovanni Lamagna
Pubblicato il 7 aprile 2023, in cenni autobiografici, costume, Psicologia, società, testi brevissimi con tag banalità, dire, ironia, livello di consapevolezza, presunzione, reazioni, saccenteria, sarcasmo, scontate, scrivere, sufficienza, superficialità. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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