Lettura e vita.

Per parecchi di noi molte delle cose che stanno scritte sui libri sono vere.

Quando le leggiamo, le riconosciamo (non possiamo fare a meno di riconoscerle) come vere, almeno in teoria.

Talvolta arrivano perfino ad emozionarci; in certi casi dal profondo dell’anima.

Ma esse stanno scritte sui libri e restano scritte sui libri, separate da noi, dal nostro vissuto reale.

Non entrano, quindi, se non molto superficialmente, nella nostra vita concreta, quella di tutti i giorni: le restano sostanzialmente estranee.

E, pertanto, non la trasformano minimamente, ma la lasciano inalterata, immodificata.

Insomma, scivolano su di noi, come l’acqua sulla pietra dura.

In questo caso, a che è servita, a che serve, la lettura?

© Giovanni Lamagna

Pubblicato il 22 marzo 2023, in cenni autobiografici, costume, cultura, Psicologia, Spiritualità, testi brevissimi con tag , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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