I chiamati e gli eletti

28 settembre 2015

I chiamati e gli eletti.

Mi è stato detto più volte: “Ogni uomo ha una sua vita spirituale. Per lo stesso fatto che è uomo. Ogni uomo con le sue modalità, i suoi tempi e la sua intensità.”

D’accordo, messa così, non posso non condividere una simile affermazione. Eppure c’è in essa qualcosa che non mi convince.

Perché?

Perché, se fosse vera del tutto, non si capirebbe per quale motivo alcune persone le vedi sempre uguali a come erano anni fa. Sono come ferme, spiritualmente immobili, spesso depresse, afflitte da un indecisionismo cronico. Mettono in atto (quasi) sempre le stesse dinamiche, fanno mille propositi senza mantenerne mai nessuno, in molti casi addirittura peggiorano, involvono, regrediscono rispetto ai livelli di partenza.

Altre persone , invece, divenute consapevoli dei loro difetti e dei loro limiti, fanno di tutto per superarli (almeno in parte), si pentono degli errori compiuti e si impegnano seriamente per uscirne e non ripeterli più, fanno progetti e (almeno parzialmente) li realizzano anche. Sono in genere contente, soddisfatte della vita che conducono, anche se non mancano, pure per loro, come per tutti, dolori e afflizioni. E così le vedi crescere, progredire, evolvere, maturare con gli anni, anzi addirittura migliorare con l’età avanzata.

Ora, siccome uno dei segni della presenza della vita spirituale in una persona è senz’altro il fatto che essa evolve, migliora, cresce, si espande e procura un senso inconfondibile di pienezza, soddisfazione e autorealizzazione, allora vuol dire che la vita spirituale non è presente indiscriminatamente in tutte le persone, quasi come se fosse una qualità strutturale e innata dell’essere umano; vuole dire che in alcune persone essa è presente, e viva, in altre è assente, è morta (o quasi).

In conclusione a me pare che in alcuni uomini la vita spirituale è presente in potenza (da questo punto di vista “molti sono i chiamati”, anzi – per me – tutti sono chiamati). Ma non lo è in atto, cioè nei fatti (da questo punto di vista “pochi sono gli eletti”).

Come, non a caso e giustamente, ci ricorda il Gesù dei Vangeli (Matteo 22: 11 – 14).

Giovanni Lamagna

Pubblicato il 28 settembre 2015, in antropologia, morale, Psicologia, Religione con tag , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

Lascia un commento