Tre possibilità davanti a noi

25 marzo 2015
Tre possibilità davanti a noi.
Nel cammino che è la nostra vita, ad ogni istante abbiamo davanti a noi tre possibilità e tra di esse siamo chiamati a scegliere.
1).La prima possibilità è quella di fare un passo in avanti rispetto al punto nel quale ci troviamo.
Ma per farlo dobbiamo essere disposti ad affrontare il rischio dell’ignoto, del non ancora visto, del non ancora sperimentato.
Questa scelta da un lato ci attira, perché il nuovo incuriosisce sempre, ci intriga, ci stuzzica, in qualche caso ci carica addirittura di adrenalina.
D’altra parte sappiamo che ogni nuova esperienza (quando anche a bilancio risultasse negativa) ha in sé un potenziale di crescita e di arricchimento.
Ma questa scelta ci incute anche timore, sospetto, in qualche caso addirittura ansia e paura. Ogni nuova esperienza contiene, infatti, in sé un’incognita intrinseca, che, a consuntivo, può risultare piacevole, ma può anche risultare spiacevole.
Per fare il passo in avanti allora abbiamo bisogno di due condizioni:
– o dobbiamo trovare molto o del tutto insoddisfacente la situazione in cui ci troviamo;
– o deve sembrarci estremamente attraente quella che si prospetta davanti a noi (quanto meno più attraente di quella che siamo disposti ad abbandonare).
2).La seconda possibilità è quella di starcene fermi, di non affrontare le incognite del passo in avanti.
In questo caso al piacere della novità, in qualche caso alla vera e propria eccitazione dell’avventura, preferiamo il dolce tepore della tana, la tranquilla sicurezza del già noto e già sperimentato.
Questa scelta può avvenire sulla base di due motivazioni diverse:
– abbiamo bisogno di riposarci un poco, di rallentare la camminata o la corsa, di rifiatare;
– ci dà fastidio il cammino e scoraggia la fatica; ad essi preferiamo il piacere dell’ozio e la pigra indolenza del riposo.
3).La terza possibilità è quella di fare addirittura un passo indietro. Questo succede quando la situazione in cui ci troviamo o in cui siamo andati a metterci non ci soddisfa e preferiamo quella in cui ci trovavamo qualche tempo prima.
In questo caso le motivazioni, per cui facciamo il passo indietro, possono essere due:
– diventiamo perfettamente consapevoli che la situazione in cui ci troviamo non fa per noi; che essa ci aveva attirato quando l’avevamo immaginata, ma poi l’attrazione si è rivelata del tutto infondata, quando l’abbiamo sperimentata; essa non ci fa stare bene (come prima di mettercisi avevamo pensato) ma ci fa stare addirittura male o peggio della situazione da cui venivamo;
– la situazione in cui ci troviamo, pur gradevole, pur piacevole, ci fa sentire in colpa; il nostro super-ego non la regge; da un lato ci piace e ci attira, dall’altro (per una qualche motivazione che ci sfugge e a cui non riusciamo a dare un nome) ci fa sentire a disagio, ci mette in tensione; in essa siamo scissi, quindi non ci troviamo del tutto bene.
………………….
Tutte e tre le possibili scelte sono legittime. Non c’è alcun Dio in questa vita che le giudica oggi, né ci sarà quando il nostro cammino su questa terra si concluderà.
Ci sono tuttavia scelte che aiutano a crescere, a evolvere, a sviluppare il proprio potenziale fisico, emotivo, affettivo, intellettuale e spirituale. Altre che lo deprimono, lo bloccano, che non ci fanno crescere ed evolvere.
Sta a noi decidere per quali di esse optare.
Giovanni Lamagna

Pubblicato il 26 marzo 2015, in Psicologia con tag , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. 1 Commento.

  1. Bellissime considerazioni. Grazie Giovanni per farmici pensare.

    Gianni Tiziano

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