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Prigionieri di madri vampire.

Ci sono figli (e figlie) di madri “vampire”, che, anziché avvertire il pericolo primario rappresentato dal rapporto con madri simili, se ne prendono il “vantaggio secondario”: sono ben contenti/e di avere una madre che è “tutta” e “solo” per loro.

E così rimangono “prigionieri/e” di una vita infantile, figli o figlie a vita, incapaci di diventare psicologicamente adulti/e e realizzarsi come persone, sui due piani fondamentali della vita: quello del lavoro e quello delle relazioni affettive.

© Giovanni Lamagna