Bisogna che l’uomo cambi prima la condizione economico-sociale in cui egli vive e, di conseguenza, cambierà anche se stesso, la sua psicologia, e avremo quindi “l’uomo nuovo”?
O è necessario che l’uomo cambi prima la sua anima, la sua coscienza, in altre parole se stesso e, di conseguenza, cambierà anche il mondo attorno a lui, avremo un mondo nuovo?
Per il marxismo non ci sono dubbi: la priorità è cambiare la condizione economico-sociale in cui l’uomo vive.
Anzi per un certo marxismo scolastico sarà questo cambiamento a determinare automaticamente anche l’altro, a generare, quasi produrre, l’homo novus socialista.
Per il Cristianesimo il cambiamento fondamentale e prioritario è, invece, quello del cuore, dell’anima dell’uomo.
Questo cambiamento diffuso, generalizzato, realizzerà poi il cosiddetto “Regno dei Cieli”, cioè – per dirla in termini laici, sociologici, se non marxisti – la nuova società dei liberi ed eguali.
Il mio punto di vista è che i due cambiamenti vadano perseguiti entrambi e in contemporanea.
Ma, se proprio una priorità la dovessi dare, la darei al secondo.
Anche io penso che, se non cambia prima il cuore dell’uomo, nessun cambiamento esteriore, della società attorno a lui, avrà mai radici profonde e sarà destinato a durare nel tempo.
Come la storia delle rivoluzioni economiche, sociali e politiche sembra dimostrare a iosa.
© Giovanni Lamagna