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Montaigne, relativismo e dogmatismo.

Montaigne scrive: “Come nessun fatto e nessuna forma assomiglia del tutto a un’altra, così nessuna differisce del tutto dall’altra… Se le nostre facce non fossero simili, non si potrebbe distinguere l’uomo dalla bestia: se non fossero dissimili, non si potrebbe distinguere l’uomo dall’uomo”. (“Saggi”; Libro III; Cap. XIII; pag. 1001)

Non si potrebbe, a mio avviso, dire meglio come l’affermazione della relatività di ogni verità non significhi affatto l’atteggiamento scettico di fronte ad ogni verità, ovverossia la rinuncia a trovare la verità.

E, allo stesso tempo, come la scoperta e l’affermazione di una verità non possa sfociare nel dogmatismo, che pretende di far assurgere questa verità parziale a Verità assoluta.

© Giovanni Lamagna

Dubito ergo sum

Si può dubitare di tutto, ma non del fatto che hic et nunc stiamo dubitando, stiamo quindi ragionando, stiamo interloquendo con qualcuno, se non altro con noi stessi.

Ci sono, quindi, delle categorie logico-concettuali, che ci permettono di entrare in comunicazione.

Questo anche lo scettico o il nichilista non lo possono negare, non lo possono mettere in dubbio.

© Giovanni Lamagna