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L’artista e l’opera d’arte

Ha proprio ragione Montaigne quando afferma:

I voli poetici, che trascinano l’autore e lo rapiscono fuori di se stesso, perché non attribuirli alla sua buona sorte? Egli medesimo, infatti, conferma che superano le sue possibilità e le sue forze e riconosce che gli vengono altronde che da se stesso, e che non li ha in alcun modo in suo potere…” (“Saggi”; Libro I; cap.XXIV; pag. 117).

Sono convinto anch’io che l’artista, più che fare la sua opera, è fatto dalla sua opera.

C’è in lui qualcosa che lo trascina a compierla.

Egli è solo il mezzo, lo strumento di una potenza creatrice che lo trascende, che si serve di lui, per realizzare la cosiddetta “opera d’arte”.

© Giovanni Lamagna