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Non dare valore alle parole.

Non dare valore alle parole significa, innanzitutto, dire delle cose e poi farne altre, predicare bene e razzolare male.

Non dare valore alle parole significa essere incapaci di mantenere la parola data agli altri, prendere degli impegni (con sé stessi, prima che con gli altri) e poi non mantenerli.

Ma significa anche alzare un muro di gomma di fronte alle parole che gli altri ci rivolgono, farsele scivolare addosso e rimuoverle, appena un poco dopo che le si è ascoltate.

Come se gli altri non ce le avessero mai dette e noi non le si avessimo mai ascoltate, come se ci fossero entrate da un orecchio e uscite dall’altro.

© Giovanni Lamagna

Dare valore alle parole.

Come si dà valore alle parole?

Innanzitutto essendo coerenti con le parole che si dicono.

E poi mantenendo la parola data agli altri.

Si dà inoltre valore alle parole nella misura in cui le si accoglie quando ce le dicono gli altri.

E le si accoglie non solo ascoltandole.

E manco solo ascoltandole con attenzione.

Che sarebbe già un buon primo passo, per accoglierle.

Ma facendosene anche eventualmente trasformare.

Laddove esse ci indicano una buona, giusta via da percorrere.

© Giovanni Lamagna