L’artista e l’opera d’arte
Ha proprio ragione Montaigne quando afferma:
“I voli poetici, che trascinano l’autore e lo rapiscono fuori di se stesso, perché non attribuirli alla sua buona sorte? Egli medesimo, infatti, conferma che superano le sue possibilità e le sue forze e riconosce che gli vengono altronde che da se stesso, e che non li ha in alcun modo in suo potere…” (“Saggi”; Libro I; cap.XXIV; pag. 117).
Sono convinto anch’io che l’artista, più che fare la sua opera, è fatto dalla sua opera.
C’è in lui qualcosa che lo trascina a compierla.
Egli è solo il mezzo, lo strumento di una potenza creatrice che lo trascende, che si serve di lui, per realizzare la cosiddetta “opera d’arte”.
© Giovanni Lamagna
Pubblicato il 25 novembre 2021, in cultura, Filosofia, personalità storiche, Psicologia, testi brevissimi con tag artista, buona sorte, forze, mezzo, Montaigne, opera d'arte, possibiltà, potenza creatrice, potere, strumento. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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