Genio e malinconia
Per Schopenhauer “il genio è affine alla melanconia”.
Per Aristotele “tutti gli uomini di genio sono malinconici”.
Sono d’accordo, ma solo in parte.
Perché è vero che i melanconici sono particolarmente portati alla riflessione e alla meditazione; forse perché nella riflessione e nella meditazione trovano riparo, almeno momentaneo, per sfuggire alla loro triste e dolorosa condizione.
Ho avuto modo, però, di conoscere uomini che associavano l’ingegno alla serenità d’animo e, perfino, a buone dosi di umorismo; segno, a mio modesto avviso, che genio e allegria, persino genio e gioia di vivere, non sono del tutto incompatibili.
© Giovanni Lamagna
Pubblicato il 29 giugno 2021, in Arte, cultura, Filosofia, personalità storiche, Psicologia, testi brevissimi con tag allegria, Aristotele, dolorosa, genio, gioia di vivere, malinconia, meditazione, riflessione, Schopenhauer, serenità d'animo, triste, umorismo. Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.
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