I “pazzi” e noi

Quelli che vediamo talvolta per strada parlare da soli ad alta voce, quelli che con linguaggio comune definiamo “pazzi”, sono coloro che hanno portato ad un livello estremo, di delirio, quella che dovrebbe essere una nostra condizione abituale e sana: il colloquio costante con noi stessi; o, meglio, con l’Altro che è in noi.

Con la differenza che i pazzi hanno trasferito tutto il mondo esterno in loro stessi; fino ad arrivare a confondere, a non distinguere più mondo interno e mondo esterno.

Mentre noi, invece, se vogliamo restare sani e distinguerci, quindi, dai “pazzi”, dovremmo tener sempre ben presente e non annullare la distinzione tra “esterno” ed “interno”.

In altre parole quelli che non guardano mai all’interno, che ne negano persino l’esistenza, perché per loro esiste solo il mondo di fuori, non sono molto diversi dai cosiddetti “pazzi”, per i quali esiste solo l’interno e non vedono, non considerano più l’esterno, che vivono come pura proiezione del loro mondo interiore.

© Giovanni Lamagna

Pubblicato il 23 febbraio 2021, in Psicologia, società, Spiritualità, testi brevissimi con tag , , , , , . Aggiungi il permalink ai segnalibri. Lascia un commento.

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